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complesso, esistente forse dalla prima metà dell’XI secolo, nel 1080 dovette passare
ai benedettini di Montecassino che promossero i lavori. Nella prima metà del XII
la chiesa si arricchì di un ciborio, di un ambone e di un recinto presbiteriale,
mentre l’abside assunse l’attuale rivestimento poligonale solo nel secolo seguente.
L’attuale configurazione a tre ordini di colonnine conclusi da archetti pensili
del cilindro absidale data al XIII secolo. La pianta dell’edificio è basilicale,
scandita in pilastri e monoabsidata; sul lato destro ed ad un livello inferiore
la chiesa è affiancata da un corpo longitudinale. L’edificio è in parte costruito
in pietrame grezzo ed in parte in pietra concia squadrata. I capitelli delle colonne
sono a motivi vegetali e talvolta le basi sono costituite da leoni stilofori.
L’interno, semplice nella sua articolazione e concluso da una copertura a capriate
è arricchito dagli arredi marmorei, nei quali si esprime quella che è stata definita
la scuola di Rosciolo, il cui capofila maestro Nicolò si distingue dagli allievi
nel quarto capitello di destra, in una formella scolpita contenente la Madonna
col Bambino e nel sarcofago contenente le spoglie dell’artista decorato con un
Agnus Dei tra due angeli e due sfingi laterali. I motivi dei capitelli
dei pilastri oscillano tra reminescenze classicheggianti e creature mostruose
e fantastiche. L’iconostasi presenta la fronte scolpita: il pluteo di sinistra
è ornato da arcatelle con motivi floreali, mentre quello destro presenta un gruppo
di animali. L’insieme del manufatto data alla metà del XII, ma i plutei
decorati potrebbero appartenere ad una fase precedente. Addossato
all’iconostasi, l’ambone è opera di Roberto e Nicodemo e data al 1150; agli
stessi autori ed alla stessa data rimanda il ciborio. In entrambi i manufatti
ricorrono archetti trilobati le cui mostre sono ornate ad intrecci vegetali.
Nel caso dell’ambo