e
notizie relative a questo centro benedettino sorto probabilmente su un tempio
pagano, provengono dal “Chronicon Casauriense”, che ne fa risalire la fondazione
a Ludovico II nel 871. Nell’anno seguente vennero traslate nella cripta, unica
parte del complesso originario sopravvissuta, le reliquie di S. Clemente al quale
la chiesa, in origine intitolata alla SS. Trinità, venne dedicata. Una nuova fase
architettonica si concluse nel 1105, al termine dei restauri voluti dall’abate
Grimaldo e resisi necessari in seguito alle devastazioni perpetrate nel 1078 dal
conte normanno Ugo di Malmozzetto. Nel 1152 sotto l’abate Leonate si dovette procedere
ad una trasformazione dell’edificio proseguita dal successore Ioele. Il terremoto
registrato alla metà del Trecento o l’abbandono delle strutture determinarono
la decadenza del complesso. La chiesa odierna è il frutto dei lavori di Leonate
di XII secolo e si colloca tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del decennio
seguente. Essa si articola in navate scandite da pilastri, presenta un transetto
poco sporgente e termina con una sola abside; un portico precede il corpo della
chiesa in facciata. esso si compone di tre arcate, le laterali ad ogiva e la centrale
a tutto sesto, sorrette da pilastri cui si addossano semicolonne dai capitelli
figurati. I capitelli si riconducono a tre tipologie: a cesto, il tipo figurato
con santi entro arcatelle e floreale. Nel complesso la chiesa presenta un’impostazione
architettonica contraddistinta da elementi nordici ed un apparato decorativo nel
quale emergono modi pugliesi e campani. Il portale d’ingresso offre un’altrettanto
rigogliosa decorazione plastica: gli stipiti sono occupati da profeti entro nicchie,
nell’architrave si svolge la narrazione della translatio delle reliquie
del santo, mentre nella lunetta appare S. Clemente in trono tra altri santi e
la figura di Leonate nell’atto di offrire il modellino della chiesa. L’interno
è di chiaro stampo romanico, dalle masse piene ed avvolgenti in parte alleggerite
da inserti di tendenza goticheggiante quali le arcate a sesto acuto ricadenti
sui pilastri della navata centrale ed un loggiato ogivale, appartenente ad un
oratorio posto sulla controfacciata. Sull’assegnazione della seconda parte della
chiesa a Leonate sussistono dubbi a causa dei rimaneggiamenti occorsi nei secoli:
certamente attribuibile al suo operato è l’abside. L’ambone data al 1180 ed è
costituito da una cassa quadrata poggiante su quattro colonne; la decorazione
è prevalentemente a motivi vegetali. La cripta, come accennato unica rimanenza
della chiesa anteriore al Mille, non coincide esattamente con il presbiterio,
di poco allungato rispetto ad essa. L’ambiente si articola in diciotto campate
con abside di fondo ed è voltato a crociera.