’edificio sorge sul luogo del martirio e della sepoltura della santa, oggi accessibile
dalla cripta. L’origine del centro cultuale deve essere antichissima, se fa fede la
notizia relativa ad un sacello dedicato a S.Giusta esistente nel III secolo. Certamente
una chiesa doveva qui esistere nel IX, come testimoniano tracce di arredi conservati
ancora oggi appartenenti sia all’altomedioevo che all’epoca classica, mentre l’attuale
edificio rimanda al XIII secolo. Nel XV secolo venne risistemata l’area presbiteriale e
vennero eseguiti gli affreschi parietali. E’ probabile che in origine la chiesa fosse
divisa in tre navate con arcate a tutto sesto, mentre per come appare oggi essa è dotata
delle sole navate centrale e destra e presenta un presbiterio spostato in avanti. Questa
sistemazione anomala e lo spostamento della parte terminale determina una visione
d’insieme spezzata, accentuata dall’utilizzo di materiali di epoche precedenti. La
facciata, allestita in conci di pietra dorata, presenta una serie di colonnine e
cornicioni orizzontali su mensole antropomorfe, motivo di derivazione pugliese unico
nella regione. Il prospetto principale è completato da un portale fiancheggiato da due
rosoni: l’ingresso, che un’epigrafe assegna al 1230 è di tipo benedettino con stipiti ed
architrave decorati da girali fogliati e presenta l’archivolto non decorato e sorretto
da leoncini accovacciati. Cinque sostegni superstiti scandiscono la navata destra e di
essi due soli sono stati eseguiti per la chiesa, mentre gli altri sono pezzi classici,
uno dei quali addirittura composto da un pezzo di architrave decorato. La parte
terminale dell’edificio venne ricoperta di pitture variamente datate dal XIII al XV
secolo. A sinistra dell’altare è posto l’ambone, che funge anche da ingresso alla
cripta: esso, forse opera di maestranze casauriensi, data a poco prima del 1180. In
particolare, ad un maestro dalla notevole personalità si assegnano la rappresentazione
dell’Agnus Dei ed i simboli degli evangelisti, tutti dotati di grande energia
plastica. Staccato e conservato altrove è il pannello con S.Giorgio che uccide il drago.
Allo stesso 1180 circa, di qualche decennio precedente rispetto alla chiesa, risale la
cripta, un’aula di forma rettangolare a quattro campate e voltata a crociera. La tecnica
di costruzione prevede l’uso di conci calcarei unitamente a pezzi classici. Dalla cripta
si accede alla grotta dove nel III secolo S.Giusta sarebbe stata martirizzata.