a fine
dei lavori dell’edificio è attestata da un’iscrizione ancora presente in chiesa
e datata al 1202, la quale consente di collocare i lavori del cantiere agli anni
immediatamente precedenti. La chiesa si articola in tre navi sorrette da pilastri
concluse da una sola abside e venne eretta in conci di pietra. Un portico mai
realizzato è testimoniato dalle rimanenze di quattro pilastri posti ai lati del
portale di tipo benedettino, caratterizzato dagli stipiti, dall’architrave e dall’arco
di scarico. Il portale centrale presenta gli stipiti ornati da tralci fioriti
e l’architrave decorato con Cristo e gli apostoli. Il cilindro absidale è caratterizzato
all’esterno da semicolonne e da una monofora centrale, arricchita da due angeli
scolpiti nell’incorniciatura poligonale. All’interno alcune incongruenze strutturali,
vale a dire la presenza di lesene che dovevano sostenere una volta mai eseguita,
hanno fatto ipotizzare un tentativo di rinnovamento dell’edificio secondo il modello
di S.Clemente a Casauria. Gli unici frammenti affrescati degni di nota del
perduto ciclo pittorico interessano uno dei sostegni di destra e daterebbero
ad oltre la metà del Duecento: si tratta di scene della Passione, quali la
Deposizione, la Sepoltura e la Discesa al Limbo, contraddistinte da povertà
cromatica, linearità accentuata e forte dinamismo. Le
pitture vanno considerate una variazione locale di modelli orientali.