a
presenza storica più importante per Morrone, riguarda la presenza Romana,
è costituita dal complesso archeologico della villa rustica in Casalpiano.
Trattasi di una villa del periodo imperiale primo secolo d.c. Particolare
importante è un pavimento signeo, conservato abbastanza bene e che presenta
un’iscrizione:
C.
Volusius Galius fecit
L'iscrizione indica che la proprietà della villa era di un componente della
Gens Volusia. La villa fu residenza di Rectina amica di Plinio
il Vecchio, da questi salvata, quando nel 79 d.c. lei si trovava a Pompei
durante l'eruzione del Vesuvio.
Lettera di Plinio il Giovane all'amico Tacito
A
conferma di questo avvenimento e della presenza di Rectina a Casalpiano,
vi è un Ara Votiva sulla quale è riportata l'iscrizione fatta dal liberto
Eutichus (Fortunato) che dedica ai Lari domestici (protettori della casa)
come ex voto per il ritorno della signora (domina) Rectina.
C. SALVIUS EUTICHUS LARIBUS CASANICIS OB REDITUM RECTINAE NOSTRAE VOTUM
SOLVIT.
In questa villa (ancora da ultimare gli scavi) vi lavorarono dai 200
ai 300 schiavi, addetti all'agricoltura e alla fabbricazione di lucerne.
La villa fu abitata, molto probabilmente, fino al quinto secolo d.c. Diverse
sono le iscrizioni trovate nel sito di Casalpiano, a conferma della presenza
romana.
Stele funeraria in calcare raffigurante
quattro personaggi.
La
stele si presenta con i lati solo sommariamente sbozzati. E' sormontata
da un timpano triangolare con due fiere affrontate; nel campo rettangolare,
incavato e incorniciato da un listello, sono disposte frontalmente quattro
figure a mezzo busto. Tutti i personaggi tengono il braccio destro piegato
davanti al corpo, con la mano poggiata sul petto. I lineamenti del volto
sono resi sommariamente ma rappresentano tuttavia ritratti distinti: gli
occhi, ravvicinati, sono caratterizzati solo dall'intaglio delle palpebre,
la bocca con le labbra strette, le orecchie grandi e distaccate.
Le due figure esterne, femminili, con pettinatura rialzata, indossano
una tunica con pieghe incrociate al centro; le figure centrali, maschili,
vestono la toga. L'uno indossa una sorta di collare piatto, l'altro personaggio
ha i capelli resi con il dettaglio delle ciocche spioventi sulla fronte
e il braccio piegato coperto dal balteus.
Le pieghe del panneggio sono rese in modo piatto e indurito, con scanalature
simmetriche. Il rilievo, di esecuzione artigianale, è verosimilmente riferibile
ad ambiente rurale e trova riscontro in altri simili presenti, ad esempio,
in ambito regionale, nel museo di Isernia.
Rinvenuta nel 1979 in Località "Sant Jenn" (San Giovanni) durante l'aratura di un campo.
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Iscrizioni dell'ager Larinate.........Vai