'edificio attuale esiste dalla metà del XII
secolo e rappresenta una delle diramazioni locali dei modi lombardi. Interessante è la
presenza dell’argilla come materiale da costruzione, che va ad unirsi all’utilizzo del
cotto e della pietra. Un’origine altomedievale del complesso, compresa tra l’VIII ed il
IX secolo non è stata accertata. Lo schema basilicale prevede una scansione in tre
navate concluse da altrettante absidi ed articolate in colonne con due pilastri
centrali. I capitelli, sono stati assegnati a Nicodemo di Guardiagrele, esecutore
dell’ambone ed alla sua scuola e si dividono in due tipologie: una comprendente
manufatti di forma cubica decorati a foglie rigide ed un altra cui appartengono
capitelli lavorati in maniera più morbida, con palme e figurine che ricordano la
decorazione dell’ambone. La facciata in mattoni conserva l’originale portale di XII
secolo con una serie di girali contenenti animali ed i simboli degli evangelisti e di
Cristo. Le tre absidi sono ornate da archetti pensili e scandite da sottili semicolonne
in cotto. All’interno si trova il suddetto ambone, eseguito nel 1159 da Nicodemo dietro
la committenza dell’abate Rainaldo. I motivi decorativi che si dispiegano nel parapetto
e lungo i fianchi della scaletta fanno perno sulla lotta tra mostri ed esseri umani:
Giona e la balena, S.Giorgio e il drago. L’abside centrale presenta una frammentaria
raffigurazione del Giudizio Finale che si vuole datare alla fine del XIII secolo: Cristo
di cui rimangono i soli piedi, siede su un trono ed è affiancato da un angelo dotato di
tromba nell’atto di chiamare i defunti. Nella
fascia sottostante corre una teoria di apostoli. Dal punto di vista formale le figure
sono tracciate senza rilievo, prive di volume ed in totale assenza di chiaroscuri.