a chiesa costruita in cotto e pietra,
rappresenta la sola rimanenza di un complesso benedettino distrutto da un incendio nel
1183. L’anno 1171 riportato da un’iscrizione dipinta alla base della calotta absidale
riferita alle pitture presenti nell’abside stessa, è oggi considerato frutto di una
lettura errata: è probabile che l’interpretazione esatta sia 1281. La datazione più
alta, tuttavia, sembra accordarsi cronologicamente con la presenza delle grandi
cattedrali pugliesi che per prime riflettono il modello bizantino delle tre absidi
racchiuse entro la muratura continua esistenti anche a Castelcastagna: mantenendo la
lettura delliscrizione allo scadere del XII secolo, la chiesa sarebbe stata eretta in un
momento immediatamente successivo ai cantieri di S. Nicola e della cattedrale di
Bari, del Duomo Vecchio di Molfetta e della cattedrale di Bitonto.
Nel complesso, S. Maria di Ronzano ha accolto elementi architettonici tratti dal
romanico pugliese. Lo schema interno è basilicale, con tre navi scandite da pilastri
cruciformi sorreggenti arcate a tutto sesto terminanti in tre absidi di poco aggettanti
e comprese all’esterno da una parete piana. Nel prospetto esterno il transetto è
decorato ai lati e sul retro da arcate cieche in pietra calcarea, secondo una
derivazione dalla cultura orientale. La pesantezza di questa parte della chiesa è
alleggerita dalla monofora che si apre al centro della parete, altra suggestione
bizantina. La monofora è incorniciata da un’edicoletta il cui archivolto è ornato da
foglie d’acanto tra cui spuntano testine umane. Rispetto alle chiese pugliesi cui
Ronzano si richiama, la copertura del corpo delle navate e quella del transetto hanno lo
stesso orientamento e non sono perpendicolari: questo dato proverebbe un rifacimento
della copertura del presbiterio durante la quale potrebbe essere stato innalzato il
campanile a vela. Dell’antica decorazione pittorica sopravvivono tracce di scene vetero
e neotestamentarie nell’abside centrale, nella parete destra del transetto ed in parte
in quella sinistra. Il catino absidale presenta Cristo in Maestà entro una mandorla
sorretta da quattro angeli, mentre la fascia sottostante è occupata dai dodici apostoli
con al centro un’Annunciazione. La testata sinistra del transetto presenta una parte del
Giudizio Finale. Nel complesso, le pitture si distinguono per il trattamento sintetico,
popolare, in parte debitore delle miniature d’Oltralpe e dell’arte germanica. Il ciclo
di Ronzano si pone come collegamento tra la cultura europea e le successive esperienze
regionali, contribuendo alla formazione di uno stile locale.