Che cosa ha a che fare Morrone con Halloween?
La storia di Halloween
Il
1° novembre, giorno del culto della notte e dei morti si è
cristianizzato per celebrare l'immortalità delle anime dei trapassati.
Nell'anno 835, il papa Gregorio IV ne fa la festa di "Ognissanti".
Questa festa è obbligatoria, ed è celebrata in onore di tutti i santi
che sono stati canonizzati, cioè di coloro che sono stati resi degni
dopo la loro morte di essere onorati attraverso un culto particolare.
Questa pratica risale al IX secolo.
Il paganesimo primitivo ha lasciato tracce in numerose feste e culti.
Malgrado i divieti dei concili e gli sforzi delle autorità cristiane i
primi secoli sono trascorsi invano di fronte alle tenaci tradizioni.
E' così che si ritrova in un documento datato 802, un'ammonizione di
Carlo Magno, nel quale si lamenta che si venerano alberi, rocce,
fontane e che si interrogano streghe ed indovini! Dodici secoli sono
passati e il suo rammarico rimane fondato.
La chiesa ha, in numerosi casi, sovrapposto una interpretazione
cristiana ad una pratica di origine pagana. Le superstizioni si
perpetuano, i santi "topici" (*) hanno ereditato la clientela delle
divinità celtiche e gallo-romane.
Quale rapporto c'è con HALLOWEEN ?
Semplicemente, perché il termine inglese "HALLOWEEN" è di origine
medioevale dove si ritrova sottoforma di "All Hallows" (= tutti i
santi) per diventare, in seguito, "All Hallows Even" et "Halloween" (
vigilia di Ognissanti). Una vigilia è una lunga veglia che precede una
grande festa religiosa. Ecco perché il 31 ottobre è celebrata
naturalmente il 1° novembre, festa di "Ognissanti".
Nondimeno questa vigilia che originalmente sembra essere "santa",
entra in contatto con un'altra festa pagana, che è il festival celtico
data alla fine dell'estate, chiamata "Samhain". Questa festività
sottolinea una delle due principali stagioni dell'anno celtico. Delle
lontane origini "Halloween" ha conservato diverse sfaccettature,
alcune più esaltate delle altre.
Questo festival del "Samhain" era legato al ritorno dei gregge dai
pascoli, o alle raccolte. La sua importanza è sottolineata dal
rinnovamento delle leggi celtiche, del baglio territoriale, con il
ravvivare del fuoco per l'anno avvenire, attraverso la pratica delle
divinazioni che prevedeva la visita delle anime morte in questo giorno
nelle case dei vivi.
Questa celebrazione commemora anche l'entrata nell'altra metà
dell'anno, la più tenebrosa, la più sterile e la meno produttiva.
Questo festino d'autunno portava dei significati sinistri con i fantasmi,
le streghe, i folletti, gli spiriti, le fate, i demoni, ed ogni sorta
di esseri vaganti strani. Particolari mascherate erano riservate alla
festa del "Samhain" che rappresentavano ogni sorta di esseri malefici
che i Celti temevano ed ai quali offrivano doni.
Così i raccolti e le mandrie erano protette contro le influenze
demoniache diffuse in quel periodo dell'anno. Era il momento di
placare le potenze soprannaturali che controllavano il corso della
natura. A questo proposito il sacrificio dei bambini primogeniti fatta
alla grande pietra di Crom Cruach, che calma le potenze del mondo
inferiore.
La festa del "Samhain" celebrata anch'essa il 31 ottobre era il solo giorno
in cui, se non si era potuto avere l'aiuto di Dio, si poteva invocare
protezione dei demoni e delle potenze malefiche, con l'offerta di un tributo,
per i matrimoni, la fortuna, la salute e la morte.
Conoscete le streghe e il loro grande paiolo? Ebbene, sotto la sorveglianza
del druido, era anche la festa della classe guerriera, durante la quale
poteva avere luogo la scena del paiolo.
Una targa sul paiolo di Gundestrup mostra un uomo, più grande degli
altri, che immerge un uomo in una tinozza in presenza di guerrieri
armati. Sacrificio di un prigioniero attraverso annegamento, o
resurrezione di un guerriero attraverso l'immersione in un paiolo?
D'altronde tutte le fonti scritte parlano di donne con capelli grigi
che conducono prigionieri di guerra ad un paiolo di 1400 litri circa,
dove portavano una scale dalla quale tagliavano la gola ai
prigionieri. Del sangue colava nel paiolo dal quale tiravano i loro
presagi. Sicuramente la grandezza del paiolo sembra inverosimile, però
la tradizione irlandese ricorda che il nome del Concholar, Aradach,
che vuol dire "colui che è munito di scale".
Da una generazione all'altra, è così che "Halloween" è stata
considerata come l'opportunità più favorevole per le arti divinatorie
dei Celti, poiché era una veglia in cui si invocavano i morti. Le arti
divinatorie erano diverse a secondo delle zone della Bretagna. La
maggior parte dei numerali di divinazione di "Halloween" nei confronti
delle mele, in origine con significato sacro e simbolico, sono
diventate dei giochi per i bambini.
Nel nord dell'Inghilterra, il 31 ottobre è osservato come la "notte
della malvagità" e contrassegnato da scherzi agghiaccianti. Gli
emigrati negli Stati Uniti, in particolare, gli Irlandesi, hanno
introdotto i costumi profani che sono divenuti popolari verso la fine
del XIX secolo.
Delle mosse maligne in queste occasioni erano fatte da bambini e da
giovani. Questi intrighi hanno avuto una tale diffusione e con tale
cattiveria che si arrivava fino ad abbattere i fienili e le rimesse,
rompere finestre e danneggiare severamente le proprietà. Qualche anno
dopo, furono proprio i bambini ad osservare maggiormente la festa,
mascherati per non essere riconosciuti. Andavano di casa in casa
dicendo "trick or treat", cioè "ti faccio un maleficio, ti faccio un
sortilegio, o mi dai qualcosa".
Il
simbolismo comune di Halloween, “Jack-o-lantern”, è una zucca svuotata
e tagliata come una faccia malvagia con una candela interna. Bisogna
ricordare che i Celti erano cacciatori di teste? Tagliavano la testa
ai loro nemici, la conservavano in seguito in modi diversi. Alle teste
dei morti, si sarebbero sostituite delle rape svuotate, simbolo del mondo
sotterraneo riunito per l'occasione al mondo dei vivi. Gli Irlandesi americani
hanno poco a poco sostituito la rapa con la zucca. Ma non avevano dimenticato
la loro leggenda che vuole che Jack, che non poteva andare né in cielo
né all'inferno, aveva ricevuto, da parte del diavolo, un tizzone della
sua fornace per metterlo nella rapa scavata per poter illuminare la strada,
visto che andava errante sulla terra.
Ai giorni nostri, che c'è di male in un'usanza, detta oggi
folkloristica, festa in cui i bambini si mascherano gentilmente per
reclamare delle caramelle di casa in casa? E' ciò che ci vorrebbero
far credere, ma dietro c'è tutt'altro.
Noi stiamo dando ai nostri giovani il gusto di una festa morbosa. La
si camuffa sotto costumi carini di bambole, fate, piccoli leoni, che
in base all'età del bambino prendono poi l'aspetto sempre più macabro
e sanguinante. Basta guardare i costumi presentati dai negozianti e
tutte le pubblicità malsane fatte intorno a questa festa per
constatare che non ha perso il suo potere demenziale. Sacrificheremmo
i nostri figli a degli dei moderni, quali la pubblicità e il
commercio?
Non dimentichiamo che una data abitudine diventa un'attitudine, e
finisce per essere un carattere di un individuo. Non possiamo ignorare
nelle nostre zone la rinascita del misticismo, del gusto
dell'esoterico, della cartomanzia e dello spiritismo che prolifera
sempre più.
Attualmente, Halloween, secondo i sondaggi dell'anno passato, sta
diventando una festa così importante da sorpassare la festa di Natale
nel cuore dei bambini. Perché?
La domanda non risiede semplicemente nella festa macabra alla quale i
genitori accordano troppa importanza. Bisogna anche sapere quali valori
vogliamo passare ai nostri giovani e come vogliamo trasmetterli.
Un popolo che non vede oltre le azioni del suo presente
è un popolo che muore.
(*) topici: di cui i fenomeni
psichici e i caratteri diventano simili alle divinità che
sostituiscono
Articolo inserito da Giuseppe.