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Le torri costiere
Nel Molise
sopravvivono resti di torri dislocate in posizione strategica a controllo della linea di
costa e dei percorsi stradali. Le torri, in collegamento visivo tra loro e con
guardiole, sono la testimonianza di un sistema difensivo di grande impegno, attivato
alla fine del XVI secolo allo scopo di cingere tutte le coste dell’Italia meridionale a
difesa dalle incursioni dal mare ma anche a controllo delle attività produttive
dell’entroterra. I risultati, per la verità, saranno di scarsa efficacia visto che
verranno dismesse dopo poco tempo. I modelli adottati sono semplici (torri a base
quadrata a scarpa e caditorie in controscarpa, con l’ingresso al piano rialzato
raggiungibile con una scala) e ripetuti soltanto con poche varianti. Nel tratto costiero
molisano le torri superstiti sono quella di Petacciato e quelle del Sinarca mentre sono
scomparse quella della foce del Trigno e quella di Campomarino. Tutte sono ben
documentate nella relazione fatta dal Marchese di Celenza al Vicerè di Napoli (1594) e
conservata presso la Bibl. Nat. di Parigi.
A queste torri vanno aggiunti altri due manufatti di epoca e caratteristiche strutturali
diverse ma che, in qualche periodo, possono aver contribuito a rendere più fitto lo
scacchiere difensivo: la torre di Montebello, posta su una collina a due chilometri
dalla costa e la torre del Meridiano (cilindrica e rastremata verso l’alto), punto di
riferimento per l'incrocio del 15° meridiano con il 42° parallelo