Le opere
fortificate
Le opere fortificate
di montagna
Il paesaggio
molisano, prevalentemente montagnoso, è caratterizzato da una grande quantità di opere
fortificate collocate in posizione di notevole emergenza topografica già naturalmente
difendibili (Monte Ferrante, S.Maria dei Vignali, Monte S.Croce...) e poste, spesso,
sulle cime dei monti. Talvolta di epoca molto antica (sannitica in prevalenza:
Terravecchia di Sepino, Frosolone...), sono utilizzate talvolta anche in epoca romana e
durante il Medioevo edenominati dai Normanni castellum vetus) quando il territorio viene
segnato da una vasta rete di impianti fortificati. Recinti e ridotti, con torri di
fiancheggiamento, cortine a salienti e porte a baionetta sono costruiti quasi sempre
sulla cima dei monti con pietrame locale in opera poligonale o elementi da spacco di
grossa taglia apparecchiati in filari solitamente irregolari. Non di rado si
riutilizzano i resti di precedenti borghi fortificati, spesso databili al VI secolo
quando gli insediamenti di pianura e di valle vengono abbandonati.
Una buona parte delle opere fortificate di epoca medievale viene costruita sulla parte
più alta di affioramenti rocciosi (Pescolanciano, per esempio) oppure lungo la cresta
dei costoni con le fondazioni alloggiate in gradoni accortamente intagliati. In alcuni
casi sono accertati consistenti riporti di terreno per la formazione di piattaforme e
rampe (Roccamandolfi), protette da muri a retta che talvolta arrivano a circondare tutta
la massa rocciosa, speroni e muri rompitratta o da più rare strutture “a cassone”.