Le opere fortificate
Le difese lungo le vie fluviali
Nel Molise le valli fluviali costituiscono, da sempre,
le vie preferenziali di penetrazione est-ovest; le stesse valli sono percorse
oggi da assi viari veloci anche se soggetti alla instabilità geologica.
Le strade lungo i fiumi rappresentano la spina dorsale di un sistema viario
più ampio formato da strade che hanno andamento ad esse trasversale: i tratturi
e le strade di collegamento dei centri abitati posti sui monti al fondovalle.
Resti di ponti, o soltanto i toponimi di manufatti scomparsi, ma anche le
testimonianze di guadi sono la traccia di una rete viaria molto più ricca,
ma scomparsa. Le foci dei fiumi sono aree di grande interesse economico
per le attività agricole e perchè, costituiscono punti di imbarco; la foce
del Fortore, per esempio, avrà un “caricatoio di grano con alcuni pochi
magazzini” (Galanti, 1790). Il controllo delle vie fluviali esige l’impianto
e la gestione di un sistema di torri costiere, collegate visivamente tra
loro e con i centri abitati posti a monte, di cui resta una significativa
casistica anche se spesso le antiche opere fortificate risultano inglobate
in più recenti complessi edili, talvolta con funzione di torre colombaia.
La vallata del Trigno è controllata, nella parte rivierasca, dalla torre
di Celenza e lungo il suo corso da torrette con funzione di guardiola. Lungo
il Biferno sopravvivono numerose torri, solitamente poste a mezzacosta a
piccola distanza dal fiume spesso in corrispondenza delle strade di arrivo
al fiume, dei guadi di attraversamento e delle numerose “ scafe”.