Il “paese vecchio” è di origini medievali
mentre l’insediamento più antico è posto nell’entroterra; gli elementi che caratterizzano
il centro abitato sono il castello, le mura di cinta e la cattedrale (tracce documentarie
documentano altre chiese). Durante la dominazione longobarda fa parte del ducato
di Benevento e, poi, di quello di Spoleto; al tempo dei Normanni fa parte della
contea di Loritello. All’interno della città va ricercato il palatium dei Loritello
nel quale re Tancredi tiene “solemnen curiam” (1191) per definire un accordo contro
Enrico VI che, tre anni più tardi, invaderà la città. L’interesse svevo per il
centro fortificato di Termoli è ben documentato dai “Provisores Castrorum” e dal
“Quaternus de excadenciis”. Il castello sarà danneggiato ripetutamente nel corso
dei secoli (dal terremoto del 1456 e durante l’assalto turco del 1567, per esempio).
In epoca normanna viene ricostruito il torrione longobardo ed inserito in un sistema
di difesa più ampio. La città è munita di un efficiente sistema di difesa da Federico
II di Svevia (1239-1247) ma è molto probabile che un recinto difensivo l’avesse
già. Nell'ambito del suo complesso programma militare il castello viene completato,
viene allestito il bastione verso terra e riorganizzata la cinta muraria. Recenti
indagini hanno permesso di individuare, nel castello, un nucleo centrale (un donjon?)
inglobato da strutture più recenti, e, (lungo le mura) i resti della sostruzione
della porta con un muro fortemente scarpato (come il castello e il bastione) e
tracce delle case addossate al muro di cinta. Il modello a cui si fa più frequentemente
riferimento per la torre castellata di Termoli è il palatium di Lucera. La sagoma
del torrione sovrapposto ad una base troncopiramidale a base più larga è riscontrabile
in pochi casi (Arpaia, Adrano, Calascio, Tertiveri e Lucera sono i più noti).
L’ipotesi che le quattro torri angolari possano essere una aggiunta successiva
agli interventi postsimici del 1456 non è da escludere.
Degli elementi funzionali sopravvivono le tracce di impianti idraulici, gallerie
di servizio, tracce del meccanismo del ponte levatoio e vani residenziali mentre
gli elementi militari consistono in una ricca casistica di feritoie, spesso adattate
a funzioni più recenti.