Roccapipirozzi, fondato dai profughi di
Venafro, è un borgo isolato al confine con la Campania; di origini medioevali
è ben conservato dal punto di vista urbanistico e della consistenza architettonica.
Il castello è costituito da un recinto con alte mura, a pianta irregolare,
che ingloba un torrione circolare. Sorge su uno sperone di roccia calcarea
in posizione preminente sul centro abitato a controllo di una vasta parte
del territorio. Il recinto e il torrione non sembrano contemporanei: durante
la dominazione longobarda esiste, forse, un recinto munito di una torre
quadrata sostituito, a seguito di un evento catastrofico o per un adeguamento
alle nuove esigenze belliche, da un torrione a pianta circolare fondato
direttamente sulla roccia affiorante. Il torrione viene ad assumere il ruolo
di ridotto a cui si arriva attraverso un percorso tortuoso e forse un piccolo
ponte levatoio. Il torrione presenta un coronamento di beccatelli in pietra,
testimonianza di un utilizzo in periodo tardomedioevale. Altri elementi
militari di interesse sono le feritoie dei merli.; la loro realizzazione
è piuttosto rudimentale e presenta una insolita terminazione con due conci
disposti a cappuccina. L’ipotesi che si tratti di arciere originali, non
riadattate all’uso di archibugiere, sembra probabile.
Il castello, esaurita la sua funzione prettamente militare, non sembra essere
più stato reimpiegato per cui la parte sopravvissuta ha buone probabilità
di essere incontaminata da trasformazione ed adattamenti successivi.