Il paese (detto Monteradone del XII secolo e Rocce
Radoboni e Monsrodunus un secolo dopo), si sviluppa sul fianco del monte Altone in
prossimità del corso del Volturno, a controllo del passaggio dell’antica Via Latina
e sullo stesso fiume. Nel 964 viene assegnato al Conte Landolfo; dal 1064, alla
morte di Bernardo I e dei suoi figli caduti in battaglia contro i Normanni, passa in
mano dei conti di Molise. Moscaincervello, fedele di Enrico VI, distrugge il paese
prima che questo passi (1202) sotto i conti di Celano, schierati contro Federico II.
Nei secoli successivi appartiene agli Ardicourt, agli Evoli, agli Angiò (Giovanna I
d’Angio terrà Monteroduni dal 1345 al 1363).
Il castello Pignatelli ha origini longobarde; ristrutturato quasi certamente in
epoca normanna con l’aggiunta di quattro torri angolari, presenta oggi pochi dei
caratteri di installazione militare (alcuni condotti e le cisterne), soprattutto
dopo le trasformazioni della metà del XVI secolo quando l’intero edificio viene
destinato a residenza. All’interno della corte, non molto ampia, una scalinata
cinquecentesca consente di salire ai piani nobili e al salone principale. Al
castello si può arrivare anche da via porta falsa, così chiamata perché espone gli
eventuali assalitori al controllo dalle torri sporgenti. Sul fianco del castello c’è
la cappella dedicata a San Michele Arcangelo che conserva lo stemma dei d’Angiò
mentre un’altra chiesa certamente medievale (S.Maria in Altissimis)
sopravvive a poca distanza dal paese