Il castello Monforte è collocato su un alto sperone roccioso che emerge dal centro abitato (di origini longobarde) in
prossimità del punto di incrocio di due tratturi e di cui controlla ampi tratti. Ha origini normanne sul luogo in cui sorgeva già una torre longobarda; poco più
in basso sono state rinvenute tracce di mura ciclopiche di epoca sannitica. In epoca normanna Campobasso diventa il centro più importante del feudo dei de
Molisio e Ugone (1130) vi trasferisce la sua residenza. Dopo il 1237 la città è nelle mani dei Gambatesa e poi dei Monforte. Cola di Monforte (morto nella
battaglia di Nency) trasforma il castello in residenza signorile. Nel 1495 il castello passa nelle mani di Andrea di Capua e poi dei Gonzaga e dei Carafa.
Il nucleo antico del castello ha una pianta quadrangolare con un torrione posto tra il lato nord e quello occidentale; a questo saranno aggiunte le quattro
torri circolari d’angolo e successivamente il ponte levatoio di cui restano significative tracce. L’ingresso attuale avviene, però, attraverso una porta
secondaria ad ovest che immette nel cortile centrale.
La città (1460) viene ampliata e circondata da una doppia cinta muraria e, un quarantennio più tardi, da una terza cortina. Le murature sono apparecchiate con
elementi di pezzatura variabile, ben lavorate e regolarizzatie (soprattutto le angolate), posti su piani di posa ben riconoscibili. La scarpa è molto evidente
raggiungendo circa i 2/3 dell’altezza e definita da una cornice a toro continua. Le vicende costruttive del castello e della cinta urbana sono denunciate dalle
evidenti stratigrafie murarie e dalle tracce delle buche pontaie anche se trasformazioni e restauri (le merlature, per esempio) non sempre facilitano le
interpretazioni.