Lo
stato di conservazione attuale delle opere fortificate
L’architettura
fortificata del Molise costituisce un ricco patrimonio, non solo regionale, che
meriterebbe una attenzione maggiore. Lo stato dei castelli, delle torri e delle
residenze fortificate è molto variabile e comprende edifici in ottimo stato di
conservazione e manufatti ridotti allo stato di rudere lasciati nel più completo
abbandono. La collocazione in posizioni difficilmente raggiungibili spiega, in alcuni
casi, il disinteresse generale e lo stato di abbandono in cui si trovano. Altre volte
sono opere fortificate urbane a presentare lo stesso stato di insufficienza conservativa
peggiorata, in tali casi, dai frequenti spogli di materiali edili ancora riutilizzati
fino a pochi anni fa. Necessitano di interventi urgenti, tra gli altri, il castello
delle Riporse a Longano, il castello di Rionero del Sannio, il castello di
Roccapipirozzi, il castello di Rocchetta al Volturno, il castello-recinto di Pesche, il
castello di Lupara, la torre di Magliano. Aluni castelli hanno subìto interventi che,
presentati come conservativi, in realtà hanno previsto vasti interventi di
trasformazione nei quali hanno preso il sopravvento soluzioni mimetiche con la
prevalenza di materiali moderni inadeguati e di carattere speculativo. Interventi
recenti di restauro e di valorizzazione di alcune opere fortificate consentono una
migliore comprensione storica ed architettonica (Venafro, Monteroduni, Termoli,
Campobasso, Gambatesa, Oratino, Roccamandolfi) e un utilizzo più consapevole.
Se riconosciamo ai resti di una opera fortificata il valore di “documento”
significativo, e per molti aspetti irripetibile, non possiamo legare la loro
sopravvivenza soltanto alla possibilità di riutilizzo, più o meno immediato, più o meno
esteso. Esattamente come avviene per un documento cartaceo d’archivio la cui tutela non
è certo legata al riutilizzo che se ne può fare.
L’importanza che i resti di un’opera fortificata (quando le condizioni non consentono
responsabili interventi di reintegrazione e completamenti reversibili) venga conservato
allo stato di rudere riguarda la maggiore comprensibilità immediata del rudere e quella
futura;, cioè, la possibilità di riprendere le indagini per correggere e aggiornare i
dati provvisori. Il rudere, in tali casi, può assumere il ruolo di fossile guida per
l’interpretazione di fenomeni inizialmente non comprensibili e l’area di sperimentazione
per soluzioni conservative efficaci e collaudi a distanza di tempo.