Le regioni confinanti
L’architettura molisana pur se presenta
talvolta caratteri autonomi dovuti alla singolarità delle caratteristiche morfologiche
del suo territorio, dipende, più o meno direttamente, da vicende storiche e tradizioni
costruttive esterne. I rapporti di interdipendenza riguardano l’architettura militare ma
soprattutto quella religiosa. Per questa, in particolare, i riferimenti sono più
evidenti poichè gli edifici hanno subito minime trasformazioni mentre l’architettura
militare, sottoposta a ciclici aggiornamenti alle mutate esigenze belliche e
rifacimenti, sembra essere meno facilmente riconoscibile. I riferimenti più immediati
sono con le aree che storicamente hanno avuto rapporti diretti con il Molise: la Daunia
(parte del Basso Molise ha fatto parte della Capitanata fino al 1811), l’Abruzzo e la
Campania. In particolare, tra i castelli pugliesi si ricordano: Monte S.Angelo (la
pentagonale torre dei Giganti è stata eretta da Roberto il Guiscardo), Castelpagano (già
fiorente sotto la signoria normanna del conte Enrico) e i castelli posti a sud del
Fortore, già gangli importanti del sistema difensivo bizantino, Dragonara e Fiorentino
(fatti costruire dal capitano Bojannes), Deliceto (costruito dal normanno Tristainus nel
1073), Bovino (costruito dal normanno Drogone o dai conti di Loritello sui resti di un
impianto difensivo romano) e Serracapriola (la parte più antica è del IX secolo). Si
ricordino, però, anche i conventi fortificati di S.Marco la Catola, S.Marco in Lamis,
Ripalta e Calena.
Gli elementi di confronto con l’Abruzzo sono numerosi: le fortificazioni di Vasto e di
Ortona (città con porti antichi), trasformazione aragonese di impianti più antichi. Per
l’architettura sacra basti ricordare le chiese romaniche della costa pugliese e quella
di S.Giovanni in Venere a Fossacesia in Abruzzo.