Le opere
fortificate
Le opere militari: tecniche costruttive
Una delle
caratteristiche principali delle opere fortificate molisane è la costante aderenza al
territorio su cui sorgono e l’impiego ripetuto dei materiali locali: pietrame (calcareo
soprattutto ma anche arenaria) delle cave poste non lontano dal castello stesso, legnami
(quercia e castagno) dei boschi di cui la regione abbonda, sabbie tratte dai numerosi
corsi d’acqua, laterizi e malte confezionate con prodotti locali. Non di rado, per
l’opera fortificata nata da una condizione di urgenza o da una situazione di rischio
immediato, si adottano materiali di minore pregio direttamente raccolti sul posto; parti
di castelli sono spesso costruiti con materiali di spoglio tratti da monumenti
preesistenti. L’architettura militare molisana è testimone, da questo punto di vista, di
una storia edile che, pur basata su materiali da costruzione e procedure di apparecchio
non sempre di alto livello, ottiene comunque risultati interessanti. L’organizzazione
del cantiere di un castello o di una chiesa medievale prevede, senza dubbio, la
specializzazione di alcune maestranze (nel XII secolo viene costituita una corporazione
di tagliapietre a S.Maria di Guglieto) ma anche la compresenza di personale non
addestrato. Un atlante delle murature presenti nei castelli molisani comprende un numero
ridotto di modelli, ripetuti su vasta scala con poche varianti. Il materiale lapideo è
utilizzato spesso come pietra da spacco, o al massimo sbozzato, mentre è più raro
l’impiego di elementi ben rifiniti (nei cantonali, negli spigoli e nella rare parti
decorative). Un aspetto peculiare è la progressiva riduzione degli spessori verso l’alto
per mezzo di riseghe che hanno funzione d’appoggio per le travi e gli impalcati dei
solai. Il piano terra è spesso coperto con una struttura voltata in pietrame mentre per
i piani superiori più frequentemente si adottano strutture in legno. I collegamenti
verticali sono realizzati con scale lignee oppure con gradinate in pietra ricavate nello
spessore dei muri. L’ingresso è collocato spesso al primo piano per ragioni di sicurezza
(al piano terra e a quello interrato usato come depositi e cisterna si accede
dall’interno); è raggiungibile tramite una passerella mobile.
Soluzioni costruttive singolari sono costituite dal coinvolgimento della roccia
affiorante inglobata nella compagine muraria e dall’uso di barre di legno di rinforzo
nella muratura. La maggiore attenzione offerta dalle ricerche più recenti ai materiali
da costruzione e alle procedure costruttive aprono nuovi orizzonti di conoscenza sulla
storia delle opere fortificate; importanti sono soprattutto quelle legate al periodo in
cui strutture basate prevalentemente sull’impiego del legno (al castello di Tufara sono
state rinvenute tracce di un’antica palizzata) vengono progressivamente sostituite da
quelle in pietrame.