Le fortificazioni di epoca sannita e romana
Già prima della definitiva conquista romana, nel Sannio (attuale Molise) è presente una fitta rete di
fortificazioni, con recinti che spesso raggiungono la lunghezza di alcuni chilometri e una concentrazione di "punti forti", collocati a dominio delle valli e
dei passaggi su alture che la configurazione morfologica stessa contribuisce a difendere. Il problema della difesa del territorio è stato affrontato, in ogni
epoca, con metodi, tecniche e sistemi organizzativi conseguenti alle particolari capacità economiche delle popolazioni, alla estensione dell'area da tutelare e,
ovviamente, alle singolarità delle situazioni politiche di volta in volta presenti.
Il paesaggio dell'Alto Molise è caratterizzato da cinte megalitiche di notevoli dimensioni situate in punti strategici del territorio dei Sanniti Pentri. La
città murata di Monte Vairano (la romana Aquilonia?) ha un perimetro di 2900 m. e racchiude un territorio di 49 ettari. Elemento caratteristico di queste
fortificazioni è la presenza di murature a secco apparecchiate con blocchi di pietra locale. Consistenti, nel loro complesso, sono le fortificazioni situate nel
cuore del Sannio Pentro che coincide con la vasta area che fa capo ai bacini idrografici del Sangro, del Volturno, del Trigno e del Biferno. Altre
fortificazioni si possono trovare a Duronia, Chiauci, Carovilli, Campochiaro e Venafro.
Le fortificazioni sono disposte in modo da essere visibili l'una con l'altra, con punti di incrocio visivo situati ad un interasse variabile tra i 2500 ed i
3000 metri; costituiscono un sistema di avvistamenti a catena che copre quasi totalmente il territorio. In alcuni casi, gruppi di fortificazioni costituiscono
un sistema chiuso, in grado di tutelare una zona delimitata. Il Massiccio del Matese, per esempio, è protetto da una serie di cinte disposte ad anello su tutti
i lati.