Le famiglie normanne
I conti
di Loritello hanno grande autonomia e potere come dimostrano i documenti relativi
al periodo di reggenza di Guglielmo II: amministrano la giustizia (justiciaria)
con poteri simili a quelli del re. A Roberto III di Basunvilla, durante il regno
di Guglielmo il Malo, viene garantita la completa immunità dai controlli degli
ufficiali regi. Roberto, figlio di una sorella di Ruggero II e del conte di Conversano
(originario di Vassonville città vicina a Dieppe, in Normandia), si trova ad esercitare
il suo potere in un momento tormentato della storia del regno. Deciso ad ostacolare
la politica del re, Roberto III dichiara, sulla scorta di un falso testamento
di Ruggero II, di essere il legittimo successore al trono. Il re ordina l’arresto
del ribelle che non si arrende e che, non avendo l’aiuto sperato da Federico Barbarossa,
tenta di allearsi con il Comneno.
Roberto fugge in Lombardia (1158) con l’altro ribelle Andrea di Rupecanina, aiutato
da papa Adriano IV e protetto ancora una volta da Federico I, tornerà in Italia
solo dopo l’assassinio di Maione (1161) a guidare la rivolta dei signori siciliani
contro il re. A questo punto è Guglielmo il Malo a costringere il Conte di Loritello
ad una seconda fuga alla corte di Federico in Germania di cui sarà fedele compagno
nelle spedizioni per conquistare il Regno normanno.
i conti normanni di
Molise
i conti normanni
di Loritello