Lo sviluppo storico dell'architettura fortificata
La presenza dei Normanni
Il Molise conserva tracce storiche della presenza normanna, documentazioni d’archivio, certamente, ma
soprattutto resti di architettura sacra e, ancor più, fortificata. Questa si presenta spesso deformata da interventi successivi ma può comunque contribuire a
dimensionare, con buona precisione, una parte della storia della presenza normanna in Europa.
Un catalogo delle opere fortificate riferibili con certezza ad interventi normanni non è possibile, allo stato attuale delle ricerche, per insufficienza di
documentazioni d’archivio e per la ancora scarsa quantità di studi “sul campo” finora effettuati. Per il momento, si ipotizza che possano essere normanni il
torrione di Mennella (un donjon con una zoccolatura a scarpa, servito da una cisterna, inserito in un recinto molto ampio che conserva tracce architettoniche
riferibili a varie epoche); il castello delle Riporse a Longano (chiuso da un recinto potenziato con una scarpa e munito di torrette angolari a pianta
circolare); la fortezza di Roccamandolfi (organizzata intorno al mastio con un muro di cinta ben fuso con la roccia afforante e attrezzato con torrette
aggettanti); il castello recinto di Pesche (un piccolo donjon rialzato su una base a scarpa, protetto sul lato a monte da un fossato e da una lunga muratura di
cinta); il castello di Roccapipirozzi (un recinto ingloba il torrione cilindrico); la torre di Oratino (isolata a scarpa su un costone roccioso, l’ingresso è
rialzato al primo piano); il castello di Tufara (l’intervento normanno riguarda una probabile estensione dell’impianto più antico, già protetto da una
palizzata); la torre castellata di Termoli (torrione a base quadrilatera inglobato in strutture più recenti).