rattasi
di una tavoletta di bronzo, delle dimensioni di centimetri 28x16,5, munita
di una maniglia. Attualmente si trova al British Museum di Londra. E' la
più importante iscrizione in lingua osca, dopo il Cippo Abellano e laTabula
Bantina di maggiore lunghezza, risalente circa al 250 a.C. a giudicare dalla
forma delle lettere. Le iscrizioni sulla tavola, ben leggibili ed incise
profondamente, sono poste su ambedue le facciate. La prima contiene 25 righe
e la seconda 23 righe.
La prima facciata tratta di un recinto sacro, un santuario dedicato a Cerere,
dove si svolgono cerimonie religiose.
Questi culti hanno luogo durante il corso dell'anno in giorni stabiliti
per 15 divinità elencate in seguito. Poi l'iscrizione rivela che all'interno
di questo recinto sacro, ogni due anni, sull'ara del fuoco avrà luogo la
cerimonia. Quindi viene attestato che ogni anno, al tempo della Floralia,
presso il santuario si deve sacrificare a quattro divinità.
Questa facciata nel suo insieme sembra indicare ciò che accade o deve accadere
nel santuario tanto da sembrare norme relative al suo funzionamento o un
calendario rituale.
Nell'altra facciata viene precisato che al recinto appartengono gli altari
dedicati alle divinità che vengono venerate all'interno del santuario. Poi
si afferma che il saahtum tefurum deve essere sull'aria ignaria. Quindi
viene attestato che il santuario appartiene a coloro che pagano la decima.
Quest'altra facciata elenca, come un inventario, ciò che è di proprietà
del santuario e le persone che possono frequentarlo e che lo gestiscono.
Il boschetto di Agnone doveva essere situato nelle vicinanze del Monte del
Cerro, fra Capracotta ed Agnone, dove venne trovata la tavoletta più di
un secolo fa . La località (Fonte del Romito) veniva chiamata ancora con
il termine dialettale Uorte cioè Orto, Hortus in latino e Horz sulla tavoletta.
Questo luogo era dedicato a Kerres (Cerere) ed i fedeli pagavano una decima
per la sua cura. Si svolgevano processioni sacre in periodi ben definiti.
Per compiere riti lustrali venivano effettuate soste presso ognuno dei quindici
altari presenti all'interno dell'Orto sacro. Ogni due anni si manteneva
acceso un fuoco e si facevano offerte su un altare sacrificale. Cerimonie
al di fuori dell'Orto sacro venivano celebrate per Flora, processioni con
soste rituali in onore di quattro divinità.
La tavola di Agnone menziona diciassette divinità e tale numero è la prova
evidente che i Sanniti tendevano alla polilatria. Tutte le divinità hanno
un nesso con l'agricoltura, il raccolto ed i frutti della terra, sottolineato
dall'epiteto Kerriiais (Cereale) che si trova dopo il nome di alcuni di
essi.
Di seguito vengono elencate le divinità nominate sulla tavoletta:
Kerres - Cerere, la divinità a
cui era dedicata l'area sacra;
Vezkei
Evklui - Mercurio oppure Ade, fratello di Giove;
Futrei Kerriiai - Persefone figlia di Demetra;
Anter Statai - Stata Mater dei Marsi;
Ammai Kerriiai - Demetra;
Diumpais Kerriiais - Le Ninfee delle sorgenti;
Liganakdikei Entrai - Divinità legata alla vegetazione ed ai frutti;
Anafriis Kerriiuis - Le Ninfee delle piogge;
Maatuis Kerriiuis - Dea italica dispensatrice di rugiada per i raccolti;
Diuvei Verehasiui - Giove Virgator;
Diuvei Regaturei - Giove Pluvio;
Hereklui Kerriiui - Ercole;
Patanai Piistiai
Deivai Genetai - Mana Geneta;
Pernai Kerriiai Fluusai - Flora protettrice dei germogli.
L'elemento di maggiore
spicco è l'importanza attribuita a Kerres. L'area sacra era a lei intitolata
e tutti gli dei venerati in quel luogo erano gli stessi dell'Olimpo sannita
ma in relazione alla funzione cui erano pregati di svolgere: guidati da
Cerere, dovevano sostenerla nel propiziare la terra e proteggerne i frutti.
Quindi Kerres è il fulcro dei rituali religiosi che si svolgevano nell'Orto
Sacro, inteso questo come simbolo di tutte le terre coltivate, e non è una
coincidenza che la Tavola sia stata ritrovata sull'altura che oggi viene
chiamata Monte del Cerro ed è stata realizzata in bronzo, un metallo che
occupava un posto di rilievo nei rituali in onore di Cerere.
Le informazioni e le foto delle tavole
sono tratte dal sito: Il Sannio e i Sanniti, su permesso accordato dal sig.
Davide Monaco. Se volete approfondire la storia del Sannio e dei Sanniti,
andate al sito
http://www.sanniti.info
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