Lungo e stretto
sul colle solitario tu ti adagi
col sonnolente abbandono
di chi par stanco dell'opra.
Sempre sussurra il vento
sui casolari tuoi pietrosi,
mentre dalle vallate intorno
perviene il canto del contadino stanco.
Tra le viuzze storiche
si ode il tonfo del passante
e nella parte bassa
il rombo dei motori sull' asfalto.
Richiama a te turisti e gitanti
il pianoro del Castello inesistente
e l' ampio panorama dilagante
dal mar di Termoli al Matese in neve.
Ti fan corona come fiordaliso
cento paesi a sera illuminati
e perciò ti chiaman "spia del Molise"
Anche il murmure del Biferno,
nel plenilunio afoso
a te giunge per cullarti,
quasi volendo struggere la tua malinconia.
Bello sei tu, Morrone mio,
pur se da tutti ognor abbandonato